Un’intervista che chiarisce i tanti luoghi comuni sull’analisi del comportamento verbale e la sua applicazione nell’autismo.
Rispondono:
Andrew Bondy, Ph.D., Co-Founder, Pyramid Educational Consultants
Barbara E. Esch, Ph.D., BCBA-D & John W. Esch, Ph.D., BCBA-D, Esch Behavior Consultants, Inc.
Mark Sundberg, Ph.D., BCBA-D
Una nota a proposito delle interviste della redazione:
L’uso del sistema di classificazione del comportamento verbale di Skinner (VB) è stato sempre più applicato in maniera crescente agli studenti con autismo. Abbiamo chiesto ad alcuni dei migliori e noti analisti del comportamento di rispondere ad alcune fondamentali domande riguardo a questa pratica, lo stato della ricerca sui vantaggi di questo approccio, e la confusione che esiste in merito all’applicazione di VB a questa popolazione di studenti.
Abbiamo strutturato le risposte di ognuno di loro a ciascuna domanda separatamente, indicandoli singolarmente. Alla fine delle interviste, si trovano i riferimenti di ciascuno.
Siamo molto grati al Dr. Mark Sundberg, Dr. Barbara Esch, Dr. John Esch, e il Dr. Andrew Bondy per le loro risposte riflessive e sagge.
abstract:
In primo luogo, è importante riconoscere che i vantaggi dell’analisi del comportamento verbale di Skinner (1957) non sono limitate ai soli individui con una diagnosi di autismo. L’analisi è ampiamente applicabile a qualsiasi comportamento linguistico, tipico o atipico, evolutivamente appropriato o ritardo nello sviluppo, indipendentemente dall’età, la diagnosi o l’eziologia della condizione.
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Intervista con gli esperti sull’analisi del comportamento verbale e sua applicazione